10 Motivi per togliere il dente del giudizio.
I terzi molari (superiori e inferiori) sono detti anche “denti del giudizio” proprio perché nascono solitamente intorno ai 18-20 anni. La sintomatologia legata alla fuoriuscita dei denti del giudizio può essere tenuta sotto controllo con un antinfiammatorio che non dovrebbe mai essere assunto per più di due o tre giorni.
Se il dente del giudizio è posizionato correttamente in arcata ed è in occlusione con i denti dell’arcata opposta e non determina problemi non va solitamente tolto. Il dente del giudizio è da considerarsi un dente come tutti gli altri, a meno che ci sia un rischio di infezione, infiammazione, oppure dei danni ai denti adiacenti. In questi casi il dente va assolutamente tolto il prima possibile.
Vediamo insieme quali sono le condizioni:
- Assenza di spazio in arcata. Quando è evidente l’assenza di spazio per l’eruzione in arcata, il dente dovrà essere estratto il prima possibile perché a lungo andare potrebbe creare problemi di infiammazione e infezione con il rischio di provocare danni a elementi adiacenti.
- La carie. Come abbiamo detto prima, se il dente in arcata è allineato e in occlusione ed è accessibile dal punto di vista dell’ igiene orale ma presenta una lesione cariosa dove è possibile eseguire l’otturazione, il trattamento viene eseguito. Ma nel caso contrario è meglio procedere con l’estrazione del dente per evitare la progressione della lesione e la comparsa di altri problemi associati al dente del giudizio.
- Problemi parodontali. Anche se il dente è allineato in arcata, ma non è possibile effettuare una corretta igiene orale, di conseguenza aumenta il rischio della comparsa dei problemi parodontali.
- Trattamento ortodontico. Molte volte lo specialista in ortodonzia dopo lo studio del caso prende la decisione di estrarre i terzi molari per un recupero dello spazio in arcata prima del trattamento, oppure alla fine del trattamento se c’è il rischio che possa interferire con il risultato ottenuto.
- Quando ha la posizione inclinata. Frequentemente in fase di sviluppo i denti del giudizio tendono ad assumere un’inclinazione non parallela ad altri denti con conseguiti problemi.
- In caso di un’inclusione parziale. Quando la corona del dente compare parzialmente in arcata e parte della corona rimane sotto la gengiva, formando così una tasca parodontale molto profonda causando problemi di infezione e infiammazione.
- Formazione di cisti. I denti del giudizio possono essere responsabili dello sviluppo delle cisti “odontogine”, che in alcuni casi possono essere anche asintomatiche ed essere responsabili di un largo riassorbimento osseo, solitamente correlate con i terzi molari ad inclusione totale.
- Provoca l’affollamento dentale. Sul questo argomento ci sono punti di vista differenti, ma in ogni caso, se dopo attenta valutazione odontoiatrica ed ortodontica possono essere considerati responsabili in modo diretto o indiretto dell’affollamento dentale, va programmata l’estrazione.
Quindi, fate un controllo approfondito con un’ immagine panoramica (ortopantomografia, OPG) dal vostro odontoiatra e valutate la posizione dei vostri denti del giudizio con probabili rischi etc. Nel caso se ci sono indicazioni per l’estrazione, programmate l’estrazione in un periodo tranquillo e comodo per voi per evitare l’urgente necessità di farlo in un momento inappropriato. Così anticipando il problema, programmando in tempo e seguendo tutte le indicazioni da parte del vostro dentista, anche un intervento più complicato risulterà meno problematico dal punto di vista post-operatorio.
La domanda che si fa frequentemente: “togliere il dente del giudizio fa male?”
La risposta è: “dipende”. Dipende da tanti fattori: la posizione del dente, se superiore o inferiore; se presente infezione o infiammazione; se l’intervento è invasivo etc.. La cosa più importante da sapere è che nella fase infiammatoria del dente con l’estrazione in urgenza ci vogliono sempre più antibiotici e antinfiammatori per controllare il dolore nella fase pre e post-opertoria. Se invece si esegue un “estrazione preventiva” non aspettando che arriva il dolore, sia la fase operatoria risulta più tranquilla, che la fase post-operatoria dove a volte c’è solo bisogno dell’antinfiammatorio per uno o due giorni.
Ci sono anche i casi di una inclusione totale del dente del giudizio quando il dente rimane al interno del osso senza avere una comunicazione con la cavità orale. In questi casi l’odontoiatra (chirurgo) può consigliare di tenere sotto controllo ed eseguire l’intervento nel momento in qui compaiono le indicazioni per fare l’ estrazione. In questo caso programmate le visite di controllo con la frequenza e modalità suggerite dallo specialista.